mercoledì 30 marzo 2011

L'amico speciale del Sapo

IS ha un migliore amichetto. Come all'asilo, si scambiano segreti parlandosi da pochi centimetri, cercano in tasca avanzi di caramelle, pezzetti di carta, frasi sul cellulare e se le mostrano, ridendo piano. Quando un altro adulto si avvicina, si separano quasi imbarazzati, ma appena questi si volta (La Manu, ndr) tornano a farsi pissipissi, a raccontarsi le giornate, a gioire degli interessi comuni (che come per ogni maschio tre(..)enne sono i trenini e le biciclette) a ridere sottovoce dandosi di gomito: Hai visto quello, e l'altro? Hanno anche una lingua comune, incomprensibile al mondo, e passano le giornate a scrivere e cancellare sulla lavagnetta dell'amico. Ovvio che LaManu si preoccupi: tenersi per mano, lo fanno, ma siamo certi che guardino a sinistra e anche a destra prima di attraversare la strada?

lunedì 28 marzo 2011

Del perchè Margherita Zanatta è tutte noi

Commenterò ora perchè detta concorrente del Grande Fratello incarni tutte noi, giovani donne abitanti della piccola città e limitrofi. Perchè ha cercato di fare la lotta di classe attraverso i fidanzati, come altre donne, in altre stagioni, avevano fatto attraverso le piazze. Ma non da queste parti, dove il massimo della rivoluzione borghese è uscire un pò con uno meno istruito, magari più giovane, sicuramente meno benestante. Ma, sotto sotto, sapere che quello che il papi sogna (lei lo chiama daddy, dimostrando il deleterio influsso degli sceneggiatori che resero immortale sharon-zampetti su un'intera generazione, ndr) è quello che ogni figlia (modello) cerca. Un buon marito nell'intorno dei 30, di gradevole aspetto e urbano di modi. E sapere che poi finirà così, perchè l'unico uomo che si voglia davvero rendere orgogliose è sempre lui, l'unico che ha costruito con la sua storia - degna sempre di essere raccontata - un modello di famiglia, la famiglia modello. Unica eccezione ammissibile, farsi accompagnare in sala civica, invece che all'altare. (Dov'è che l'ho già sentita questa?) Buona notte...

lunedì 21 marzo 2011

Nuove vite (possibili)

potrebbero essere nuove vite per ilSapo e laManu, in posti nuovi, in posti vecchi con lavori nuovi, in posti vecchi, semplicemnete aggiungendo lavori vecchi a lavori nuovi, in posti non troppo lontanti ma più nuovi. Più della consunta metropoli e della Piccola Città, il cui massimo interesse è per LM ad oggi la biblioteca civica - e (IS insinua) un bibliotecario con gli occhiali troppo gentile. Sposato, dice LM. Anche tu, ribatte IS.

potrebbero essere nuove vite figlie (è la parola esatta, ma fanno molta impressione queste cinque lettere su un foglio) de LM e IS. potrebbero avere gli occhi nocciola, il naso rotondo, i capelli mossi e folti. Ma verrebbero consegnati ad un pianeta sempre più pericolante, ad un paese sempre più strambo, ad un futuro professionale e personale tutto meno che sereno . LM sa che la specie ha sempre scelto occhi buoni e pance rotonde per la propria sopravvivenza. Tuttavia, sul Sapo questi strumenti sembrano avere una grossa presa.
Al di là del razionale: "non gli regaleremmo niente di bello", IS sembra suggerire: "sì, ma lo guadagneremmo noi" (almeno per il primo decennio, ndr) mentre LM riflette, con il consueto entusiasmo che le spalancano scenari insoliti: "un nuovo lavoro, potrei diventare brava a farlo".
potrebbe essere il caso di pensarci su un pò.

lunedì 7 marzo 2011

Regalistica aziendale

LaManu non ce la fa più. Deve confessare. Si tratta di un segreto che ha a che fare con la lei stessa più profonda, con l'immagine di sè che ha costruito negli ultimi anni, con l'immagine che di lei ha il mondo, con la sua coerenza. O meglio, con la sua incapacità a continuare a fingere, con la necessità di rivelarsi, subire l'onta del meritato disonore e ricominciare a provare, giorno dopo giorno, ad essere una persona migliore. Da quando ha scoperto sul suo cranio (davanti, proprio davanti, ndr) dei capelli bianchi - e non vuole essere una scusa, dio, no! LM sa di doversi assumere le sue responsabilità - LaManu riflette sul suo abbigliamento. Lei, la stessa che ha sempre pensato di non doversi vestire, ma coprire. Lei, che da anni professa un guardaroba che si riproponga uguale a sè stesso, pochi pezzi basici, indifferente alla moda e sopratutto allo spreco. Una scelta minimal, nella direzione della sua proverbiale tendenza al risparmio (taccagneria era un pò forte, ndr) e delle sue prospettive politico-filosofiche: riduci, ri-usa, ricicla. Sarà che quest'anno l'inverno è più lungo del solito, sarà l'influsso dell'osservazione (partecipante, ndr) delle colleghe vestite secondo moda o dei colleghi che al contrario se ne astraggono, sarà il dicktat del ruolo, la dittatura del proletariato, o il dettato con le aste della sua maestra delle elementari, anche lei impermeabile alle mode, moglie e madre di ingegneri, ma LM ha comprato delle parigine (!) verdi (!). E si è fatta regalare, con subdole strategie di cui non si è ancora pentita (!!), dei tronchetti di pelo dal Sapo.
Che tristezza, cari i miei 25 lettori. Mai avremmo pensato di dover redigere la cronica di un'historia sì bassa e volgare: LM sabato prossimo andrà a fare shopping da sola.
Di certo, non vuole testimoni. Non sappiamo come andrà a finire, non sappiamo se avremo la forza di tenere la schiena dritta e raccontarlo con l'opportuno tono censorio. Sappiamo solo di avere voglia di un piumino, in un colore pastello, mezzo peso. Di camicie con le righe, bon-ton e maschili. Di abitini di maglia. Di stivali nuovi. Di un'esorcista?!