giovedì 30 dicembre 2010

Cosa portano le feste

Due volte l'anno, le acanze canoniche dell'impiegata Manu si scontrano con l'immobilismo del giornalaio Sapo. Lui non può muoversi, ed è vero, perchè a ridosso di ogni scadenza accade quella crisi che, se non documentata accuratamente, con tanto di telefono amico ad amministratori e colleghi in difficoltà, potrebbe gettare nel baratro la Piccola Città ed i suoi abitanti. Non si taccia peraltro ch queste sono le giornata più ricche di soddisfazioni professionali per il Sapo, che il resto dell'anno stancamente si trascina accendendo polemiche. Inoltre il Sapo evidentemente teme per la tenuta dei mercati valutari internazionali, teme i mezzi di trasporto, teme e diffida di persone e cibi nuovi - salvo che abbiano scelto di straferirsi nella Piccola Città. Diciamo che la conoscenza per Sapo è inclusione nella propria sfera di prossimità - come il cucciolo di boa constrictor, ndr. laManu invece, convinta com'è che bisogna in qualche modo consumarle le suole delle scarpe (un grande cronista diceva anche delle cose, al proposito, ma tant'è) partirebbe sempre, andrebbe ovunque, e dopo il terzo giorno in casa nella Piccola Città diventa idrofoba, e si aggira con l'aria spaurita del topolino nella scatola del boa di cui sopra. Ovvio che, anche se satollo, al boa il topolino inizia a dare fastidio. Le feste allora, ecumenicamente, potrebbero diventare per LM l'occasione per esercitare le virtù cardinali, il distacco dalle cose mondane, e anche un pò di Guerra Santa. Sopratutto su quest'ultimo punto LM ha tanta strada da fare. Un buon proposito per il 2011.

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