lunedì 17 novembre 2008

Sole, autunno, cucina casalinga

Wend di buoni propositi disattesi, vecchi amici che forse compongono nuove coppie, il lavoro che si fatica a scrollarsi via di dosso, la scrittura e le idee che vorresti invece marchiate a fuoco, sulla pelle, o in trasparenza, per chiunque faccia lo sforzo di guardarti da vicino... un sogno di dimensioni piccolo-borghesi di cui scopro il fascino... passeggiare lungo il Ticino... la Nina al solito ridente e fuggitiva, i libri che leggo, la TV che mi addormenta, il Fratellino che mi manca, la felicità che gli auguro, le sciocchezze che sparo, l'amministrativa che non sono, la giornalista che vorrei essere, l'insegnante di inglese part-time e la figlia modello... le rughine che scopro intorno a occhi e bocca, chi nota che Sapo è più giovane (io donna di potere, lui toy-boy al guinzaglio?!), una nonnina dolcissima, un passato recente, un'Italia che pensiamo di non essere più, la crisi 08 che io non sento, inchiodata come sono da anni al mio salario minimo, e la quarta settimana che la pizza si aspetta, o si va a mangiare @parents. Tutto sotto controllo, e le paure di volare, di nuotare, dei luoghi alti, del troppo cibo, del troppo poco o delle commesse professioniste.

1 commento:

Anna ha detto...

Colpita. Un'Emanuela quasi emotiva e delicata, rara anche per me. Bella. Mi dispiace non esserci mai ultimamente.
E grazie per avermi fatta sentire protagonista, quanto è "Piccola Città" raccontare a tutti con enfasi di dettagli il degrado che contamina lentamente anche la nostra Piccola Borghesia? :)