mercoledì 29 aprile 2009

Battaglia di trincea

Due eserciti (Militiae. militiarum, pluralia tantum, la Manu non sapeva di ricordare così bene il latino da darne ripetizioni ma tant'è, ndr) si sono dati battaglia nel corso della settimana. Gli uni avevano mosso le loro truppe lentamente, avanzando e costruendo fortificazioni che erano passate inosservate agli occhi dell'esercito difensore. Gli altri - i difensori, appunto - erano al castrum, e si concentravano su altro (al solito, la crisi internazionale, Belen, e la sostenibilità, i temi che maggiormente scaldavano gli animi). Fino a quando, a sorpresa, i primi, gli invasori venuti da fuori - si pensa dal treno, ndr - mossero l'attacco. E costrinsero i difensori, colti di sorpresa da un paio di focolai scoppiati in aree neanche troppo periferiche, a fare quello che di solito avrebbero evitato. Chiedere aiuto alla medicina del 20 secolo, che mandò in loro aiuto un pastiglione con due principi attivi e un chilometro di effetti collaterali, in grado, nei consueti sei giorni, di debellare l'infezione e riportare la pace, e una temperatura giudicata appropriata da svariati volumi di galateo, nell'organismo della Manu.
Che appena sfebbrata, a casa inizia ad annoiarsi, e a vaneggiare di altre epoche. Una su tutte: quella campagna inglese stile Piccole Donne in cui - glielo dicevano sempre, da bambina, obbligandola a impersonare la tisica Beth - sarebbe senz'altro diventata una vera eroina romantica: pallida, emaciata e destinata a non superare quest'altro gelido inverno.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ma come??? Ti sei ammalata PRIMA dell'evento?
Non si fa così! Già ti vedevo conoscere un brillante medico valenciano e scappare con lui appena guarita... con il Sapo che, giungendo qualche giorno dopo, avrebbe cominciato la sua ricerca della mezza mela perduta per tutta la Spagna, in un percorso donchisciottesco che lo avrebbe poi riportato a casa vittorioso, con la macilenta Beth al seguito, perchè dalla Piccola Città non si può stare lontani più di un onesto tot (che sempre latino mi dicono essere).